Dopo le elezioni del 25 settembre, per molti parlamentari non eletti la carriera politica è giunta al termine.
A più di un mese dalle elezioni del 25 settembre, le prospettive per molti senatori e deputati son dovute mutare. I non eletti si ritrovano a fare i conti con qualche interrogativo: cosa fare adesso? Molti hanno deciso di riprendere le proprie professioni lasciate per intraprendere la carriera politica, altri sono ancora in fase riflessiva.
Dopo le elezioni del 25 settembre, molti dei ex parlamentari e deputati sono stati lasciati a casa. Tra loro, alcuni hanno deciso di reinventarsi in una nuova professione mentre c’è chi ancora non sa che direzione seguire.
I deputati di Impegno Civico
Dopo aver assunto il ruolo di fondatore di Impegno Civico e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha dovuto cedere il suo posto a Antonio Tajani quest’anno. E adesso? “Grazie all’esperienza acquisita in questi anni alla Farnesina, presto potrebbe impegnarsi con un’azienda di consulenze e relazioni istituzionali”, si legge sul Corriere della Sera.
Anche Sergio Battelli lo ha seguito fedele nel suo partito, ma dopo la sua non rielezione ecco scoperto il suo sogno: “Vorrei aprire un chiringuito a Barcellona. Lo chiamerò Montecitorio beach”, dichiara. Manlio di Stefano, invece, pare voler tornare alla sua vecchia professione: l’ingegnere informatico. Lucia Azzolina d’altra parte decide senza esitazioni di diventare preside di una scuola di Siracusa.
Il futuro per i seguaci di M5s
Anche Roberto Fico e Paola Taverna, di Movimento 5 Stelle, devono dire addio alla propria carriera politica, anche se per loro ci potrebbe essere un ritorno al partito. L’ex sottosegretario della Difesa, Angelo Tofalo, ha deciso di aprire una società di consulenza nel settore di intelligence, cybersicurezza e difesa.
Pd, Italia Viva e Italexit
Emanuele Fiano dichiara di voler ritornare all’architettura, insegnando o praticando la professione. Di Andrea Marcucci sappiamo che, dopo la sua uscita dalla politica, la sua famiglia ha venduto a una multinazionale la Kendrion, azienda di emoderivati con un fatturato da 660 milioni.
Per la pugliese Teresa Bellanova invece sembra che il futuro che le si prospetta davanti sarà quella da pensionata. Gianluigi Paragone invece potrebbe tornare ad occuparsi di giornalismo senza abbandonare la sua radice politica.